
Il titolo della mostra racchiude il carattere distintivo della pittura dell’artista: la pittura della Weller, infatti, è fatta di parole e colori. L’originalità di questa artista sta proprio nella sua arte non figurativa, in cui le “parole dipinte” oscillano di volta in volta tra il microscopico e il macroscopico.
Nelle opere più recenti, la pittrice, sperimenta anche il fondo di una tela di juta dove imprime parole che richiamano colori precisi per poi farli confluire sulla tela. Grafia e colore.
I colori delle stagioni e dei paesaggi che ricordano la Valle del Treja, da cui spesso l’artista trae ispirazione. Le grandi tele colorate della Weller, in cui una parola scritta all’infinito riesce a formare una trama, hanno portato i critici a definire le sue opere “paesaggi mentali”.
Tutte le opere che saranno esposte alla mostra risalgono agli ultimi cinque anni e sono state realizzate dalla pittrice nello studio sulla Rupe maggiore di Calcata.
Una mostra importante, dunque, dedicata all’ecletticità di Simona Weller, stimata artista della sua generazione (anni ’40).
Lorena Giacomazzo